La maglia del nonno
É possibile mettere insieme buon design, buona scrittura e creare valore parlando ai bambini di una malattia terribile e senza cura?
Questo libro ci riesce splendidamente.
“La maglia del nonno” é un piccolo gioiello che ho trovato nella Biblioteca del mio paesino piccino picciò.
Per buon design intendo tre cose:
innanzitutto le illustrazioni, a tre colori, in uno stile che i bambini decifrano subito e che io come adulto ho trovato moderno ed elegante nella sua semplicità. Ma intendo anche l’uso di un font ad alta leggibilità, studiato per la dislessia. E infine la scelta di stampare tutto il libro su carta avorio in soli tre colori, azzurro, blu e rosso, che fanno tanto scuola elementare.
Infatti il protagonista fa le elementari, ha otto anni e racconta il progressivo smarrimento del nonno, affetto da Alzheimer.
La cosa incredibile è che lo fa senza pietismi, con affetto inossidabile.
E qui arriviamo alla scrittura: il racconto in prima persona è credibile, anche se ovviamente è un adulto a scrivere, e quindi ti trascina negli occhi e nel cuore di questo bambino. E nella sua quotidianità italiana, quella della pasta col ragù, delle domeniche dai nonni e di noi genitori cresciuti con “Novantesimo minuto”.
Il nonno era un telecronista e conosceva tutti i nomi dei calciatori, ma ora piano piano sta dimenticando tutto.. come mai? Perchè alcuni giorni si dimentica di indossare la magica “maglia della memoria”, così racconta al nipotino. Fino a non metterla più.
In poche pagine, senza troppe parole, l’apparire e l’evoluzione della malattia sono raccontate nella loro assurda semplicità, in modo comprensibile e tutto sommato rassicurante anche per i piccoli.
La memoria sparisce, ma gli affetti restano al loro posto.
Quando l’ho letto ai miei cici mi sono emozionata sul serio e alla fine avevo i lacrimoni. Penso sia una grande risorsa per aiutare i bambini a comprendere questa malattia, soprattutto nel caso in cui un familiare ne sia colpito.
Per un libro illustrato è un risultato grandioso, degno di tutta la mia ammirazione.